Scegliere il packaging del prodotto che vuoi presentare al tuo pubblico è fondamentale per avere una serie di vantaggi concreti in termini di vendita e promozione del bene che vuoi vendere. Ricorda sempre che ci sono alcuni elementi del visual che prescindono dai ragionamenti: sono pura emozione. Certo, il packaging – la confezione, l’elemento estetico del prodotto – deve essere anche funzionale. Quindi deve rispettare una serie di condizioni legati alla sicurezza.

Soprattutto se parliamo di confezione per gli alimenti. Inoltre le confezioni devono essere in grado di comunicare la giusta informazione. Però in questo equilibrio c’è una grande componente irrazionale, legata alle emozioni. Vuoi approfondire la combinazione? Ecco come scegliere il packaging del tuo prodotto.

Scegli il materiale giusto per te

La comunicazione inizia dalla capacità di intendere questo processo come un percorso multisensoriale. Quindi basato non solo sulla vista ma anche sul tatto, l’udito e l’olfatto. Puoi prendere in considerazione l’idea di utilizzare un materiale specifico per il tuo packaging. Come ad esempio la plastica opaca.

Questa soluzione è sempre soffice e piacevole quando la tocchi. O magari una borsa in canapa che dà quella sensazione di naturalezza difficile da ottenere in altro modo. Anche questo è un modo per comunicare, ma soprattutto è una soluzione per fare brand identity. Basta pensare a come ha usato il confezionamento la Apple: un’azienda che ha sempre curato ogni dettaglio del packaging dei prodotti, trasformando l’unboxing in un momento indimenticabile.

Riporta i colori del tuo brand

Questo è un aspetto fondamentale del tuo lavoro per scegliere il packaging dei tuoi prodotti, dei beni che vuoi vendere. Che siano scatole personalizzate per e-commerce o confezioni per alimenti, devi poter contare sulla possibilità di stampare quelli che sono i tuoi colori aziendali. C’è una scienza dietro tutto ciò.

I colori aziendali dovrebbero essere scelti pensando proprio all’influenza psicologica che hanno sull’utente (puoi approfondire su Wikipedia se preferisci), e poi devi essere riconoscibile a primo impatto. Deve esserci subito il modo per rimandare alla tua identità, alla tua essenza: compreresti il merchandising Ferrari al netto della classica confezione rossa? E senza il logo giallo con il cavallino rampante? Se vuoi approfondire questi aspetti puoi leggere il prossimo paragrafo.

Attenzione agli elementi di tipografia

In molte circostanze si fa riferimento solo ai suddetti colori aziendali ma non si pensa mai al font da utilizzare. Anche quello deve far parte della brand identity, deve rispecchiare i tuoi valori. Almeno quando si definisce il naming e i vari elementi come payoff, slogan e tagline o claim. Bisogna fare massima attenzione alle dimensioni, alle gerarchie tra i vari elementi, alla spaziatura tra parole, lettere e righe. Insomma, c’è un gran lavoro da fare per mantenere l’equilibrio ottimale.

Utilizza tutte le informazioni utili

Ci sono due categorie di informazioni che devi poter stampare sul tuo packaging personalizzato, tipo le buste di carte personalizzate di Rifipack: le informazioni funzionali e quelle legate al brand. In quest’ultimo caso parliamo del naming e del logo, o magari del logotipo o ancora del pittogramma che ti rappresenta.

Nella prima circostanza, invece, ci riferiamo a composizione del prodotto, istruzioni d’uso, simboli per gestire il lavaggio o per comunicare eventuali pericoli come materiale infiammabile o corrosivo. L’azienda che deve aiutarti a preparare e scegliere la confezione deve essere in grado di gestire tutti questi passaggi.

Punta sempre sulla semplicità delle confezioni

Un elemento decisivo per scegliere il tuo packaging: la funzionalità. Non devi inserire troppe informazioni, neanche una quantità esasperante di elementi visuali. Ciò che devi fare sulla tua confezione ideale è trovare il giusto equilibrino. Anche con la capacità del prodotto di essere riconosciuto nella marea di oggetti simili.

Ricorda che semplificare non significa presentarsi scarni o poveri nell’informare il pubblico. Anzi, vuol dire prendere delle decisioni precise rispetto a ciò che vuoi far emergere. Un packaging congestionato, pieno di richiami e avvisi per attirare l’attenzione in realtà rischia di avere l’effetto contrario. Ovvero, distrarre l’utente.

Fai delle ricerche e chiedi il parere esterno

Uno dei grandi difetti di chi deve decidere il packaging migliore tra soluzioni differenti che sono state pensate dal reparto grafico e sottoposte alla stampa: puntare solo sulla propria opinione. Non è così che funzionano i processi creativi vincenti, c’è bisogno di confronto e dialogo tra le parti.

Quando si deve scegliere un prodotto puramente estetico, si rischia di cadere in quelle che sono delle scelte spinte dal desiderio di vedere la propria opera in bella mostra su uno scaffale. In realtà non funziona così: fai dei test, delle prove. Gestisci le decisioni attraverso brainstorming, poll, indagini, interviste.

Tutte queste indicazioni possono aiutarti a scegliere il miglior packaging per il tuo bene. Ma alla base c’è sempre il processo di stampa: la qualità deve essere all’altezza del tuo brand. Sei d’accordo?